tag:blogger.com,1999:blog-19215552877859559242024-03-19T17:09:15.933+01:00Lente plastica.Valori plastici.stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.comBlogger371125tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-52984629509191994512015-08-13T18:49:00.004+02:002015-08-13T18:49:47.401+02:00<a href="http://www.kritikaonline.com/il-potere-di-greyskull/" target="_blank">Il potere di Greyskull</a><br />
La seconda storia illustrata e lustrata.stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-16572781238600296822015-08-07T21:57:00.003+02:002015-08-07T21:57:26.470+02:00<a href="http://www.kritikaonline.com/la-luna-sullavambraccio/" target="_blank">La mia rubrica su Kritika OnLine; </a><br />
Ogni settimana un mio racconto illlustrato. Tutte le storie saranno poi raccolte in un ebook scaricabile gratuitamente con illustrazioni nuove. <br />
http://www.kritikaonline.com/la-luna-sullavambraccio/stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-16343574986903783842015-06-21T17:45:00.001+02:002015-06-21T17:45:46.551+02:00<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/I2yFkMMGnXA" width="420"></iframe><br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-15973588265772958972015-05-28T10:39:00.001+02:002015-05-28T10:39:42.097+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2TiVfKb2PkST11aQwUISXwyUa1SkKZbCiBNIu69zpVsjEVi4Hs2_4RdxRZ052uHpR5jAWNi7_-1qrRRG3maLQ6bEpJXDItUEymAXXiPuUojYwyMjguGp3Kq9fJNFV9aiL64rN5hHqb3E/s1600/11240771_10206413136589716_9132180903559337544_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2TiVfKb2PkST11aQwUISXwyUa1SkKZbCiBNIu69zpVsjEVi4Hs2_4RdxRZ052uHpR5jAWNi7_-1qrRRG3maLQ6bEpJXDItUEymAXXiPuUojYwyMjguGp3Kq9fJNFV9aiL64rN5hHqb3E/s320/11240771_10206413136589716_9132180903559337544_n.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando un bambino incontrerà il tuo abbraccio, fa che incontri le lande desolate che avrai disperatamente corso in lungo e in largo per riempirle, il mare e i monti attraversati solo come un cane,<br />le battaglie perse vinte, l' odore del mattino carico e libero.<br />Quando un bambino vorrà venirti in braccio, versagli tutto il mondo che hai percorso; dovrà essere molto mondo, molta terra. Non accontentarti.<br />Arriva ad ogni sera come un diavolo abbattuto e stremato. <br />Scivola rigoglioso e fiero.<br /><br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-86952795594313150642015-04-13T17:04:00.000+02:002015-05-18T22:56:16.702+02:00Favole/1: La luna sull' avambraccio.<div style="text-align: justify;">
Per un certo periodo al signor Cocoricò crebbe una piccola luna
sull'avambraccio destro, con tanto di crateri. In un primo momento i
dottori non capivano, e accompagnavano il signor Cocoricò alla
porta di uscita del proprio studio con sorrisi paternalistici.
Quando, infine, l' increscioso problema divenne troppo evidente per essere
ignorato, molti medici fecero finta di non capire, mentre Cocoricò fece
finta di capire.<br />
"Tutti hanno le loro lune sul braccio, l'
importante é trovare compagnia", diceva spesso tra sé e sé il Cocorico'.
"Se non é una luna, sarà un sassolino, se non un sassolino una briciola
di pane", seguitava a rincuorarsi. "Per la maggior parte della gente
sarà una briciolina, per questo non si vede". <br />
Una volta una bella
signora di Lonate Pozzolo accettò un invito a cena da parte del nostro
amico in un famoso ristorante di Settimo Milanese.
Cocoricó era solito nascondere la luna sotto le pesanti maniche del
cappotto, ma era tarda primavera ormai e faceva già molto caldo. Indossare un
cappotto sarebbe stato buffo e inappropriato e, del resto, così egli
pensava di essere giudicato dagli altri. Decise di cogliere la palla al
balzo e, fra sé e sé, disse: "o la va o la spacca, ormai siamo arrivati
fino a Settimo Milanese e i soldi son quelli che sono. Non posso
staccarmi la luna dal braccio a morsi. Del resto, se staccassi il
braccio intero farei fatica a mangiare. Mi accetterà così, non sarà
certamente una cosa grave." <br />
Tant'è che, giunti al ristorante di Settimo,
non solo si tolse la giacca, ma si arrotolò la manica della sua camicia fino
ai gomiti allargando bene il tessuto per fare passare la luna. Furono
attimi di tensione, seguiti da sorrisi vaghi e forzati. Cocoricó si decise a
parlare: "Dunque, signorina Jelena, sono molto contento che abbiate
accettato il mio invito". La signorina di Lonate Pozzolo rispose con
imbarazzo che non si chiamava Jelena ma Helena, e che forse c'era un
errore. Disse: "lei é il signor Pickwick, no?". L'equivoco
imbarazzante non finì certo lì, perché pochi minuti dopo arrivarono le
due persone che ciascuno di loro aspettava in realtà, ma al signor Cocoricó la cosa
dispiacque non poco perché preferiva Jelena ad Helena. Questa fu in
realtà una delle tante situazioni goffe e rocambolesche in cui si ritrovava
sempre Cocoricó, ma da quella volta si decise ad andarsene in giro a
maniche arrotolate anche quando faceva più freddo (tranne di inverno). </div>
<div style="text-align: justify;">
A
volte certi ragazzini lo prendevano in giro quando, ad esempio, gli
dicevano: "hey pirata Cocoricó, ma lo lasci andare quel pappagallo?" , alludendo evidentemente alla escrescenza lunare sul braccio. E' così che dopo un certo punto sarebbe stato conosciuto da tutti come
"Il Pirata". "La gente si fa passare gli scherzi sulla lingua e dice
sempre che é solo un gioco, poi però la bianca palla di neve diventa una
candidissima valanga e chi s'è visto s'è visto" , pensava spesso il
nostro amico, non senza ironia. A volte si arrabbiava anche pesantemente, ma di lui si ricordava solo questo,
cioè i momenti di rabbia, non certo quello che pensava, che era spesso un
pensiero bello. Cocoricò decise un giorno di tacere del tutto e di fare soltanto pensieri
belli, anche quando veniva preso in giro. La luna cominciò quasi a
sgonfiarsi, anche se capitava che la notte tornasse a fare capolino
dall' avambraccio. Per non deludere i
medici si costruì una luna di cartapesta da indossare all' occorrenza.
Lo faceva anche perché, in fondo, gli dispiaceva togliere delle idee o
delle convinzioni, anche se queste lo facevano passare per matto. Preferiva osservare le persone quando parlano con le loro certezze perchè, diceva, ognuno merita di credere a qualcosa. Aveva letto da qualche parte che i Giapponesi difficilmente contraddicono qualcuno se questi parla con convinzione. Comunque si capiva che la luna era di cartapesta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOQwqRBXmzudT8GuVUQPe2F96LL1uQ8PqeX-tECxnfF675tpCeB7JYPKVgz0ZpBjSNf2KxEizEOohSTQtlbOR83oawYDy9fZbdO7lT0IcQhCHEKlQ7s84QiFVvorBFwBXUNnt4taYFUzw/s1600/unnamed.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOQwqRBXmzudT8GuVUQPe2F96LL1uQ8PqeX-tECxnfF675tpCeB7JYPKVgz0ZpBjSNf2KxEizEOohSTQtlbOR83oawYDy9fZbdO7lT0IcQhCHEKlQ7s84QiFVvorBFwBXUNnt4taYFUzw/s1600/unnamed.jpg" width="216" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
Un ritratto del signor Cocoricò.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-9118704318115834782015-03-26T09:28:00.002+01:002015-03-26T09:28:37.695+01:00<div style="text-align: left;">
<a href="http://issuu.com/italianjournal/docs/italianjournal11-web/1?e=1228115/11583148" target="_blank">Bellissima recensione su Italian Journal con un mio lavoro in copertina qui </a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
http://issuu.com/italianjournal/docs/italianjournal11-web/1?e=1228115/11583148</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-41743215015876214452015-03-22T08:54:00.003+01:002015-03-22T08:54:42.607+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhDj9MaD02EyT-FVnXMUxOkjPpvhnnQ05qRYkNQNeUp49D1BfZF9x-imIUUDAuxr7TAwuEP8ZK4wsbyko5A1f1lXtns0_Dmprezn12ICdBljXSRXGcjvjnGTDlZ8LlWdaBYfNQEH3BIY/s1600/closeup.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDhDj9MaD02EyT-FVnXMUxOkjPpvhnnQ05qRYkNQNeUp49D1BfZF9x-imIUUDAuxr7TAwuEP8ZK4wsbyko5A1f1lXtns0_Dmprezn12ICdBljXSRXGcjvjnGTDlZ8LlWdaBYfNQEH3BIY/s1600/closeup.jpg" height="320" width="268" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.palazzocollicola.it/28-03-15/exhibitions.html">http://www.palazzocollicola.it/28-03-15/exhibitions.html</a></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
A Spoleto con i progetti "Atollo" e "Caverna".</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-7517232708335839782015-02-05T10:46:00.002+01:002015-02-05T11:08:06.861+01:00Ora con voce mite<div style="text-align: justify;">
Il prete, molto grasso,
cadenzava le canzoni della messa come faccio io quando imito i cadenzatori di
canzoni (anzi di ca-ne-zo-ni). Cambiava tonalità per ogni strofa perchè partiva con note subito alte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Incitava però gli altri con frasi come: "ora con voce mite" oppure: "ora con
raccoglimento". <br />
Un Gesù con le gambe da calciatore e un principio di ritenzione idrica pareva assistere, un pó solo e con poca convinzione, in una nicchia.<br />
All' angolo opposto stava defilato il Vescovo, con lo sguardo rigido come la pelle della sua faccia, ma poi ha sorriso a uno.<br />
Di fianco al Vescovo stava un novizio infilato nella sua tonaca nera, con l' aggiunta di un basco nero con un goffo bottone in cima. Particolare modaiolo che mi ha ricordato un ragazzo di Pieve Emanuele che veniva chiamato "Il Che". Il novizio aveva il volto lungo e paffuto e una postura gobba, di una strana mitezza. Non rideva tanto perchè era concentrato.<br />
Alla fine della cerimonia, tutti fuori dalla Chiesa in processione a sparire in una timida nebbia. Nebbia che si portava via anche quel tempo di riti e processioni, quegli uomini e quel tempo che non esistono già più. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3IxVna7BDk24t4mihWeoidLHFD2AOtw-NPGgi6I95wtTbZAmSZ3hk0oYtGZJNeR-gs5iGfTZBk2ODNSfIs-GHjzfN89v8BLobSvmKtmztGr1HBuLa30qWe3LzlU2aNa745-GT1f1cWA0/s1600/Camera360_2015_2_5_103310_jpg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3IxVna7BDk24t4mihWeoidLHFD2AOtw-NPGgi6I95wtTbZAmSZ3hk0oYtGZJNeR-gs5iGfTZBk2ODNSfIs-GHjzfN89v8BLobSvmKtmztGr1HBuLa30qWe3LzlU2aNa745-GT1f1cWA0/s1600/Camera360_2015_2_5_103310_jpg.jpg" height="180" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora tutto é, così dicono, a portata di mano (o di dito); spariscono quindi i
riti, i tempi, le preci, le lunghe suppliche, le camminate da un luogo a un altro, le attese. Tutto viene servito e applicato, anche gli dei. Niente di male, se non fosse per quel
sentore sottile di qualcosa che sembra sfuggire un pó di mano, come una
fregatura che si è costretti ad acquistare, senza alternative. Forse è attaccamento al tempo. Penso che le cose tendano
giustamente e naturalmente a semplificarsi, ma non per intelligenza,
piuttosto per comodità e necessità. </div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-37382963009158498852015-01-30T21:00:00.001+01:002015-01-30T21:00:36.141+01:00Novanta<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/vzXsF_jAjK0" width="420"></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordo una esistenza più povera, allora. Era molto più povera; meno scemenze in generale e più carne. Più errori, certo. Tutto naif, beninteso. Le linee del tempo, come corsi d' acqua, spingono su direzioni parallele e, di fianco a me, cammina la grinta e il ruggito di quegli anni straordinari in cui ci si trovava appena cresciuti, come svegliati all' improvviso da un sogno, tra drammi privati e collettivi. Così, all' improvviso, probabilmente entra la coscienza nella esistenza cerebrale. Poi una semplicissima spinta a correre e a gridare, contenti di molto meno e spinti verso molto di più. Ecco, ci si trova senza troppi avvisi dentro la propria esistenza, e quello che si pensava fino al giorno prima, d'un tratto suona strano, suona male. Allora bisogna correre e niente di più.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-22769670147089243632015-01-17T22:56:00.000+01:002015-01-17T22:56:39.808+01:00<div align="justify">
Oggi la vita mi guardava nuotare mentre io guardavo lei nuotare. <br />É piccolo, il sapere del mondo; non fa che rimasticare qualcosa di già masticato. Qualcuno lancia delle noccioline; ecco allora che uno grida da una parte, un altro da un'altra parte, e avanti così in un socialsforzo a chi mastica meglio.<br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-60799879658988812192014-12-31T23:38:00.001+01:002014-12-31T23:38:18.333+01:00<div style="text-align: justify;">
Non cantarla, la vita; lascia piuttosto che sia la vita a cantare in te. Molti parlano, pochissimi vivono.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-37354246255992356442014-11-27T08:49:00.001+01:002014-11-27T08:49:20.024+01:00Siamo la legione straniera che attraversa, non vista, la città dalle voci automatiche.<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/H9ycJiakGkU" width="420"></iframe><br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-22534940249067568792014-10-30T19:22:00.001+01:002014-10-30T19:22:26.231+01:00"Parlare senz'essere ascoltato mi ha privato del sonno,<br /> gridare senz'avere risposta mi ha tormentato:<br /> mi ha fatto svanire le forze del cuore,<br /> mi ha incurvato come se fossi un vecchio.<br /> O Marduk, grande signore, dio misericordioso,<br /> gli uomini, per quanti essi sono,<br /> chi li può comprendere nella loro realtà?<br /> (Anche) tra i non negligenti, chi non si è (mai) reso colpevole? Chi è colui che comprende le vie di un dio?<br /> Che io possa badare a non commettere colpe!<br /> Che io possa incessantemente cercare le sedi della vita!<br /> L'umanità è destinata dagli dèi ad operare nella maledizione,<br /> a sostenere la mano divina (che pesa) sull'uomo. »<br />
(Preghiera penitenziale a Marduk, a mano alzata (šu-íl-lá), 1-16. Testo cuneiforme: King, BMS, n.41; Ebeling, LKA n.61. Trascrizione e traduzione Ebeling AGH 72-75 e SAHG 298-300. Traduzione in italiano di Luigi Cagni)stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-66174596454156233532014-10-25T12:14:00.000+02:002014-10-25T12:14:34.231+02:00<div style="text-align: center;">
<div>
<object height="420" width="560"><param name="movie" value="http://pf.kizoa.com/sflite.swf?did=14323899&k=5978199"></param>
<param name="wmode" value="transparent"></param>
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</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-34577423749075360762014-10-24T20:25:00.000+02:002014-10-24T20:25:02.233+02:00<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/vk8AtH0t2BU" width="560"></iframe></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<h1 style="text-align: justify;">
<strong><span style="font-size: small;">Dal sito http://www.sergiosablich.org/</span> </strong></h1>
<h1 style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><strong>Robert Schumann – Sinfonia n. 4 in re minore op. 120</strong></span></h1>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L'inizio di quella svolta compositiva che con la <i>Prima Sinfonia</i> avrebbe aperto la strada
all'entusiasmo creativo dell'"anno sinfonico", il 1841 (due <i>Sinfonie</i> compiute, una terza abbozzata,
oltre alla "Sinfonietta" Ouverture, Scherzo e Finale e alla <i>Fantasia per pianoforte e orchestra in La
minore</i>, che sarebbe più tardi diventata il primo movimento del <i>Concerto per pianoforte</i>), avviene in
Schumann sotto un duplice impulso, nel segno di un allontanamento tanto dal
modello dell'ultimo Beethoven quanto dalle "divine lunghezze" di
Schubert. Da un lato vi è la volontà di perseguire una concezione unitaria del
processo sinfonico per via essenzialmente monotematica, con un procedimento
ciclico nel quale le trasformazioni di una figura fondamentale, quasi motto
della composizione, si generano l'una dall'altra, senza contrapporsi;
dall'altro lato agisce il desiderio di sperimentare una sintassi
poetico-musicale di segno simbolico, contemperando aneliti e slanci in una
fioritura estemporanea di divagazioni fantastiche dal timbro accesamente
romantico ma tendenti all'eloquenza della musica assoluta. La <i>Prima Sinfonia</i> è da questo punto di
vista esemplare: il supporto programmatico previsto all'origine (una poesia
"romantica" dedicata alla primavera) venne abbandonato allorché i
riferimenti extramusicali si chiarirono in elementi compositivi: quel che
rimase da ultimo fu la disposizione ciclica adombrata dal programma, affilata
nella logica formale e materializzata nella traduzione sonora.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La genesi della <i>Sinfonia
in Re minore</i> fu assai più problematica, tanto da abbracciare di fatto
l'intero periplo dello Schumann sinfonista. Iniziata il 30 maggio 1841, fu
portata a compimento il 9 ottobre dello stesso anno ed eseguita per la prima
volta il 6 dicembre 1841 al Gewandhaus di Lipsia: non sotto la direzione del
titolare Mendelssohn, che dell'amico aveva già presentato il 31 marzo con
grande successo la <i>Prima</i>, bensì del
Konzertmeister David. Essa ottenne consensi assai modesti: anche perché oscurata
– e la cosa non deve sorprenderci troppo considerando la moda del tempo – da
una esibizione a due pianoforti, avvenuta la stessa sera, di Franz Liszt e
Clara Schumann, impegnati a suonare l'<i>Exameron-Duo
</i>(una serie di variazioni virtuosistiche su un tema di Bellini composte da
sei allora celebri pianisti parigini). Schumann ritirò la partitura, già pronta
per la stampa, mettendola da parte. In seguito nacquero e furono pubblicate la <i>Sinfonia n. 2 in Do maggiore op. 61</i>
(1846) e <i>la Sinfonia n. 3 in Mi bemolle
maggiore op. 97</i> detta "Renana" (febbraio 1851). Fu a questo
punto, nel corso del 1851, che la partitura della <i>Sinfonia in Re minore</i> venne ripresa in mano e rielaborata. In
questa nuova veste venne presentata al Festival del Basso Reno di Düsseldorf
nel 1853 e, stampata subito dopo a Lipsia, divenne la <i>Quarta Sinfonia</i> con il numero d'opera 120. Fu in pratica l'ultimo
grande successo di pubblico ottenuto in vita da Schumann come direttore
d'orchestra e compositore.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Delle quattro, la <i>Sinfonia
in Re minore</i> è senza dubbio la più sperimentale e ai nostri occhi moderna.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sul frontespizio della partitura Schumann indicò che il
lavoro consisteva di Introduzione, Allegro, Romanza, Scherzo e Finale "in
un solo movimento"; al tempo della revisione, in parte correggendosi,
pensò di introdurre il titolo "Fantasia sinfonica", che gli sembrava
più adatto a un'opera tutta contesta di legami tematici tra un movimento e
l'altro e senza interruzione fra gli stessi: un po' come aveva fatto
Mendelssohn nella sua <i>Sinfonia n. 3</i> "Scozzese"
(1842). Per il resto la revisione si appuntò soprattutto sulla strumentazione,
rinvigorendola e, secondo alcuni, appesantendola. Le presunte inefficienze e
debolezze di Schumann come orchestratore furono denunciate dalla critica già lui
vivente (e non solo dalla critica: l'ammiratore Brahms ne condivideva molte
riserve, e Mahler ritenne addirittura necessario intervenire sull'orchestrazione);
oggi ci paiono non soltanto tratti idiomatici del linguaggio schumanniano ma
anche una conquista che avrebbe lasciato un'impronta: nella <i>Quarta</i>, soprattutto nella concezione
della prima versione originale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>1. Moderatamente
lento, Vivace</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L'intero primo movimento si basa sullo sviluppo di una frase
tematica esposta nell'Introduzione (Moderatamente lento) da violini secondi,
viole e fagotti su un pedale sospeso di dominante e poi estesa a tutta
l'orchestra con densità polifonica. E' una frase aperta e distesa, che procede
per gradi congiunti con pensosa gravità, impennandosi poi nei primi violini in
un inciso più mosso, che attraverso uno "stringendo" conduce
direttamente al tempo Vivace: è questo inciso (quartine di semicrome
alternativamente staccate e legate) a costituire il materiale tematico di tutto
il movimento. Più che di un tema nel senso classico, si tratta di una figura
aperta, slanciata e piena di energia, resa ancora più dinamica dalle sincopi e
suscettibile di continue, minute variazioni. Essa occupa tutta l'esposizione.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nello sviluppo, che presenta accenni di trattamento fugato,
le viene contrapposta una linea melodica di marcata contabilità e dolcezza, che
attenua ma non interrompe la foga di una corsa che sembra, nel suo anelito, non
doversi fermare mai.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>2. Romanza:
Moderatamente lento<br /> </b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E invece il discorso si sospende e, come voltando pagina,
conduce direttamente in tutt'altro clima espressivo. La parentesi lirica della
Romanza è l'altra faccia del mondo poetico di Schumann: quella intima,
delicata, tenue. L'oboe raddoppiato dai violoncelli intona in La minore una
melodia malinconica, quasi trasognata, che viene richiamata alla realtà da una
ripresa variata del tema dell'Introduzione (archi). Poi si dispiega in Re
maggiore una arabescata melopea in terzine del violino solo, d'infinita dolcezza,
che dona luce e consolazione. La ripresa del tema in minore dell'oboe chiude
nostalgicamente la breve ma intensa pagina.<br /><br /> </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>3. Scherzo (Vivace),
Trio<br /> </b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E la corsa riprende, ancora più fremente, nello Scherzo,
squassata dalle ondate degli archi su interiezioni "sforzate" dei
fiati. Anche qui il legame tematico con il primo movimento è evidente: Schumann
lavora circolarmente su un materiale monotematico, mostrandocene le metamorfosi
e trasformandone il carattere timbrico e ritmico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nel Trio ritorna la figura arabescata della Romanza, ora
però integrata nella nuova scrittura orchestrale e armonica (da Re minore a Si
bemolle maggiore). Si ripete lo Scherzo, poi nuovamente il Trio. A questo
punto, quando ci si aspetterebbe la definitiva ripresa dello Scherzo secondo la
consueta formula A - B - A - B - A, ecco la sorpresa... </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>4. Lento, Vivace, Più
presto</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In "pianissimo", su atmosfere brumose, tremolanti,
sospeso sulla dominante e carico di presagi, attacca in modo inatteso un Lento
nel quale la nota figura in semicrome dei violini primi, leggera come un
soffio, è violentemente contrastata da drammatici appelli di corni, trombe e
tromboni, in "crescendo" e "stringendo". Questa nuova
"Introduzione", che riafferma il tratto ciclico della Sinfonia,
immette senza soluzione di continuità nel veemente e decisamente liberatorio
tripudio del Finale, sempre più incalzante, da ultimo quasi colmo d'ebbrezza..</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L'analogia con il passo corrispondente del Finale della <i>Quinta Sinfonia</i> di Beethoven non può
sfuggire. Non vi è però più niente di eroico e di fatale in questo
rispecchiamento formale: la luce che squarcia di colpo le nebbie di un
paesaggio ossianico, che è anche un paesaggio-simbolo dell'anima romantica, non
scandisce il battere di un destino, addita una meta lontana, all'infinito.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-78680812152732211772014-10-20T23:33:00.000+02:002014-10-20T23:33:27.549+02:00<div style="text-align: justify;">
Tutte le trasformazioni attraversano un momento di buio, come succede ad una larva. Un istante di morte dove tutto congela, nulla si può udire né sentire, poiché é un piccolo orrido da superare. Tutto deve tacere, dormire, in un temporaneo buco nero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tu corri e basta.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-29898653190590373062014-10-15T18:22:00.002+02:002014-10-15T18:22:31.124+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEiIc1MKrLYolKbEhx6VIJVcaY5mR_cvMAjNaHWONc2CkHqq-Xd9yilYsHaHwM-y8NgMApaadpltCo6bIzFulj2jYkA0unsWrVbt9AyH4h5zg9SHhLTJ5BD9ev5wbU6G6B-uDJwIMxmWA/s1600/matteo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEiIc1MKrLYolKbEhx6VIJVcaY5mR_cvMAjNaHWONc2CkHqq-Xd9yilYsHaHwM-y8NgMApaadpltCo6bIzFulj2jYkA0unsWrVbt9AyH4h5zg9SHhLTJ5BD9ev5wbU6G6B-uDJwIMxmWA/s1600/matteo.jpg" height="320" width="253" /></a></div>
<br />
Verrà un pomeriggio in cui forse batterai questi pugni sul tavolo e urlerai a tutti di uscire subito; ma agli occhi di chi ti ha tenuto in braccio mentre eri piccolo e indifeso e ha fatto di tutto per farti sorridere sempre sarai il piccolo Matteo che aveva bisogno delle sue braccia, piccolo e indifeso.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/glNP2N74ih0" width="420"></iframe><br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-62566658629352826532014-10-15T17:50:00.000+02:002014-10-15T17:50:26.331+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Ezy53VF1We73EYaEFdq0h3UEKDuUfMihrBMHsUngZEbt9uIRwlGR6BGTYclU03IZgVHzrgfB8Vb0sX6M94avghEhh85UxnTk4p5-fS4eSQOgPjfTW3u-VkcJyiX2Q5v7-0pjfQTlCtM/s1600/criceti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Ezy53VF1We73EYaEFdq0h3UEKDuUfMihrBMHsUngZEbt9uIRwlGR6BGTYclU03IZgVHzrgfB8Vb0sX6M94avghEhh85UxnTk4p5-fS4eSQOgPjfTW3u-VkcJyiX2Q5v7-0pjfQTlCtM/s1600/criceti.jpg" height="241" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-15716850397750783152014-10-14T10:21:00.001+02:002014-10-14T10:21:33.612+02:00<a href="http://www.enneagramma.co/test-che-enneatipo-sei/" target="_blank">Che "enneatipo" sei?</a>stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-64860554409409061872014-08-14T23:37:00.001+02:002014-08-14T23:37:58.484+02:00"Considero il giudizio del bene e del male come la danza serpentina di un drago, e il sorgere e il tramontare delle credenze come null'altro che le tracce lasciate dalle quattro stagioni" <br />
Da Centouno storie zen, ed. Adelphi <br />
<br />
Mi pare che si scambi molto la libertà, questa ennesima parola sperperata, con l'egoismo. Questo scambio è volontario, consapevole, dunque non c'è libertà. In realtà non c'è nemmeno volontà, perché un individuo va dove tira il vento e non sa nemmeno cosa sia il vento. <br />
Non mi piacciono le opere d'arte che fanno leva sulle porcherie; nemmeno lo scandalismo. Sono due topi che ruzzolano nella stessa fognatura.<br />
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-80591498163447711032014-07-31T23:23:00.002+02:002014-07-31T23:23:47.014+02:00<div align="justify">
L'acquisto della saggezza, del retto agire e del retto pensare nonché il superamento della schiavitù dell' ego non avviene grazie a un amico o un amore. Quello é un viaggio periglioso, piuttosto ostile e incomprensibile a chi vorrebbe pure starti di fianco. Il richiamo é forte, e il viaggio é, volenti o nolenti, individuale e tale resta perché é nell'individuo che deve realizzarsi il Tutto, e viceversa.<br />Non so se puoi capire queste parole, tanto più che il mondo è un catino di materialismo, egoismo, presunzione. Vedo molti, quasi tutti, senza ali e come morti dentro la loro vita meccanica e da automa emotivo. Moltiplichiamo gli errori e presumiamo che altri individui debbano avere bisogno di noi, e ne occupiamo la vita. Ne deviamo la traiettoria, fino a insultarli se non siamo protagonisti del loro viaggio. Molti tolgono il proprio saluto per stupidaggini come fosse un evento importante, mentre se qualcuno decide di fare a meno di te é perché sta tentando la propria libertà, vera o falsa che sia.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-30544827987540551082014-07-07T20:43:00.000+02:002014-07-07T20:43:36.015+02:00<div align="justify">
Il sapere del mondo,sebbene sia ovviamente illimitato, é in effetti limitato. Vi è infatti una intelligenza implicita nelle cose che governa e presiede alla distribuzione esterna (dall'interno del significato all'esterno della fruizione). Tale distribuzione mi risulta essere sempre disciplinata, calibrata. <br />
Ad esempio, una mostra d'arte che rivela certi concetti, difficilmente incontrerà grandi consensi o fiumi di visitatori, poiché certe rare bevande non si possono sorbire gratuitamente. Si può chiedere all'oste, poi, di servire semplice acqua, così che vada bene a tutti e che importa se l'oste vede le sue mensole pregiate ammuffire.</div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-8065280610985838842014-06-21T22:06:00.003+02:002014-06-21T22:06:29.321+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcczsMmzMz0gi1643hFKKpVlrEXGFrJWPth_vNrizSBTSwwIiLxMzFjehuGI8eVnPBN5kvszmRvsK8uslT_R3kt-xmX3ppaudDE754K-9NzzRonG70L7KZ706KSbR92YQj7JmA__MQZj4/s1600/INVITO_lecce.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcczsMmzMz0gi1643hFKKpVlrEXGFrJWPth_vNrizSBTSwwIiLxMzFjehuGI8eVnPBN5kvszmRvsK8uslT_R3kt-xmX3ppaudDE754K-9NzzRonG70L7KZ706KSbR92YQj7JmA__MQZj4/s1600/INVITO_lecce.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-85858770238587013022014-06-21T22:04:00.001+02:002014-06-21T22:05:43.651+02:00io<br />
nella prossima vita<br />
non sarà né uomo né animale<br />
sarà quercia<br />
libera di amare e di pregare<br />
senza occhi in cui versare odio e cattiveria<br />
non visto<br />
non sentito<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/R3jjHPMdSGs" width="420"></iframe><br /></div>
stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1921555287785955924.post-85809039471358569552014-06-02T12:59:00.001+02:002014-06-02T12:59:18.388+02:00I sogni, sopra la carne, sanno di plastica bruciata.stefano abbiatihttp://www.blogger.com/profile/08761957045684282260noreply@blogger.com0