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lunedì 25 febbraio 2008

Adàm e Adamah


Questa è la traduzione del testo ebraico antico della Genesi realizzata da Igor Sibaldi per Mondadori. La traduzione adottata dalla Cei non tiene conto delle radici etimologiche di alcuni termini ebraici; ciò non farebbe nulla se non fossero termini chiave, come ad esempio aìsh e aishà, e soprattutto adàm e adamah, cioè l' uomo singolo e l' umanità intera. Buona lettura...

CAPITOLO I
Il sesto giorno

24. L’ Elohim disse: "La Terra produca un [tipo d']anima vitale che sia ciascuna secondo la sua specie: gli animali quadrupedi, che si muovono e vivono d' una vita terrestre, ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne.
25. L’ Elohim fece gli animali della Terra ciascuno secondo la sua specie, i quadrupedi ciascuno secondo la sua specie, quando tutto il movimento vitale dell’ adamah, in ciascuno secondo la sua specie. E l’ Elohim vide che era una cosa buona.
26. Poi l’ Elohim disse:"Facciamo l' adàm nella nostra ombra, che sia simile a noi, e terrà lo scettro sui pesci del mare e sulgi uccelli del cielo, sulgi animali quadrupedi, su tutti gli animali della terra, e su tutta la vita che si muova sulla Terra".
27. L’ Elohim creò l’ adàm a sua immagine. A immagine degli Elohim li creò, maschio e femmina li creò…

CAPITOLO II
Nel giardino dell’ Eden

8. E Yhawhè Elohim traccio una recinzione (gan) nel tempo presente (eden) dell’ eternità, e vi pose quell’ adàm che aveva plasmato.
[…]
15. Yhawhè Elohim prese dunque quell’ adàm, e lo lasciò nella recinzione del tempo presente, perché l’ adàm la elaborasse e la sorvegliasse con cura.
16. E Yhawhè Elohim stabilì e disse per l’ adàm:" Di ogni sostanza che cresce in questa recinzione tu potrai nutrirti.
17. Ma del crescere della conoscenza del bene e del male non ti nutrirai tu, perché se [nel giorno che] ne mangerai, tu morirai.
18. E Yhawhè Elohim disse:"Non è bene che l' adàm sia solo, gli farò un aiuto che rifletta la sua luce".
19. E Yhawhè Elohim formò dall’ adamah varie vite di natura terrestre e varie specie di volatili dei cieli, e li conduceva all’ adàm, perché assegnasse loro il nome; e qualsiasi nome l’ adàm avesse assegnato a essi, quel nome sarebbe stato [il nome dell’]anima vitale adeguata a loro.
20. E l’ adàm aveva nomi assegnati a tutta la moltitudine dei quadrupedi e degli uccelli del cielo, a tutti gli animali terrestri; ma l’ adàm non vedeva nessuno di quegli aiuti che riflettevano la sua luce.
21. Allora Yhawhè Elohim fece scendere un torpore sull’ adàm, che si addormentò: e spezzò uno dei suoi involucri e rivestì con cura, con la forma e la bellezza di un corpo, la fragilità di esso.
22. E Yhawhè Elohim ricostituì la sostanza dell’ involucro che aveva spezzato dall’ adàm, per farne Aishà, e la condusse all’ adàm.
23. E disse l’ adàm:"Questa è sostanza della mia sostanza, e forma della mia forma", e le diede il nome di Aishà, perché dall’ aìsh era stata tolta.
24. Perciò l’ aìsh lascerà il padre e la madre e diventerà tutt’ uno con la sua Aishà, e saranno una sola cosa nella forma esteriore.
25. E l’ adàm e l’ Aishà erano completaente nudi, e non vi era nulla in loro che fosse nascosto.

CAPITOLO III

1. Il Serpente era come la veemenza, tra quegli animali della natura che Yhawhè Elohim aveva fatto: e disse all’ Aishà:"Perchè l' Elohim vi ha detto di non nutrirvi di tutta la sostanza della recinzione?".
2. E l’ Aishà disse al Serpente:"Della sostanza dei frutti della recinzione possiamo nutrirci,
3. ma del frutto della sostanza che è al centro della recinzione l’ Elohim ha detto:non potrete mangiarne, e non potete aspirarvi con la vostra anima, per paura [perchè avete paura]che vi faccia morire".
4. E il Serpente disse all’ Aishà:"non vi farà morire;
5. perché l’ Elohim sa che nel giorno in cui ne mangerete i vostri occhi si apriranno, e voi sarete come l’ Elohim, nella conoscenza del bene e del male>>.
6. E l’ Aishà considerò che quella sostanza era buona per il gusto, e desiderabile per gli occhi, e piacevole come nessun’ altra, per l’ intelligenza; e prese del suo frutto e ne mangiò, e ne diede all’ aìsh che era unito a lei, ed egli ne mangiò.
7. E si aprirono i loro occhi, e seppero di essere nudi, e fecero crescere un’ ombra di tristezza [che li nascose] l’ uno dall’ altra; così essi si fecero gli abiti per il viaggio.
8. E udirono la voce di Yhawhè Elohim che veniva nella recinzione con la brezza della luce del giorno; e l’ adàm e la sua Aishà erano nascosti dinanzi al volto di Yhawhè Elohim, al centro della sostanza di recinzione.
9. E Yhawhè Elohim pronunciò il nome dell’ adàm, e gli disse:"Dove sei?"
10. Ed egli disse:"questa tua voce io l' ho udita soltanto, nella recinzione, io ho saputo che sono nudo,io sono nascosto".
11. Ed egli disse:"Chi ti ha insegnato che sei così nudo? Di certo quella sostanza di cui ti avevo detto che tu non ne avresti mangiato".
12. E l’ adàm disse:"L’ Aishà che mi hai dato come compagna mi ha dato questa sostanza, e io ne ho mangiato".
13. E Yhawhè Elohim disse all’ Aishà:"Perché l’ hai fatto?" E l’ Aishà disse:"Il Serpente mi ha fatta confondere, e io ne ho mangiato".
14. E Yhawhè Elohim disse al Serpente: "Poiché tu hai fatto questo, che tu sia maledetto in tuto il regno animale e in tutta la vita della natura. Secondo la tua tortuosità, tu agirai solo in basso e ti nutrirai della parte-soffiata-via [dei vapori, delle illusioni] della fisicità, per tutti i giorni della tua esistenza.
15. E io porrò una avversione profonda tra te e l’ Aishà, tra la tua discendenza e la sua discendenza: essa premerà sul tuo principio, e tu premerai sul suo calcagno".
16. All’ Aishà disse:"Io moltipicherò il numero di tutti i tuoi ostacoli, e dei tuoi concepimenti-concezioni: con dolori angosciosi tu genererai le tue creazioni; e verso il tuo aìsh sarà il tuo desiderio, ed egli si raffigurerà in te".
17. E all’ adàm disse:"Poiché hai dato ascolto alla voce della tua Aishà e ti sei nutrito di questa sostanza di cui ti avevo detto che non saresti stato tu nutrirtene, maledetta sarà per te l’ adamah: con angosciosi dolori tu ti nutrirai di essa in tutti i giorni delle tue vite.
18. e prodotti che pungono e prodotti incolti e disordinati germineranno in abbondanza per te, e ti nutrirai dei frutti acri e disseccati della natura.
19.In una perenne agitazione della tua mente tu ti nutrirai di questo cibo, fino a restituirti-reintegrarti alla adamah, dalla quale sei stato tratto, perché tu ne sei parte-soffiata-via [dei vapori, delle illusioni] e a ciò che ne è parte soffita via devi tornare.
20. E l’ adàm dette all’ Aishà il nome di Hewhà, perché essa fu la madre di ogni esistenza.
21. E Yhawhè Elohim fece all’ adàm e alla sua Aishà delle forme corporee, per proteggerli, e in esse li avvolse con cura.
22. E Yhawhè Elohim disse:"Ecco, l’ adàm è diventato come uno di noi [Elohim] per la conoscenza del bene e del male", e allora, per timore che stendesse ancora la mano e prendesse anche (il frutto) della sostanza delle vite, e ne mangiasse e vivesse in eterno,
23. Yhawhè Elohim lo separò da quella recinzione del tempo presente, perché lavorasse invece quella adamah dalla quale era stato preso.
24. E allontanò l’ adàm, e pose dinanzi al tempo anteriore, dinanzi alla recinzione del presente, i Kheruvim e la fiamma incandescente dell’ ardore devastante, che turbina sempre su se medesima, per custodire la via che conduce alla sostanza delle vite.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sull'incapacità della Chiesa Cattolica di vocalizzare correttamente l'ebraico ci sono volumi e volumi. Quello che sfugge è che questa incapacità è spesso volontaria..altrimenti molte cose non tornerebbero...aaa, Chiesa birbona! ;-)

MARTA BREUNING ha detto...

Nel rinascimento si assiste a una complessa operazione di sintesi delle conoscenze umanistiche (che oggi definiremo esoteriche) che culmina con la scienza della iatromatematica. Geometria e numero si saldano in diagrammi, schemi e disegni simbolici al fine di delineare la "divina proporzione" in grado di spiegare il funzionamento del corpo umano (istinti, pulsioni e libido) e la sua interdipendenza con la natura (l'anima) e il cosmo (lo spirito). La Iatromatematica è un sistema di conoscenze "sacre e profane" articolato su tre pilastri fondamentali: l'Alchimia , la Mitologia e l'Astrologia.
A differenza della Kabbala che si struttura per analogia alla fonetica della lingua ebraica per stabilire connessioni significatice tra Dio (il cervello) e l'Adamo celeste (la mente), la Iatromatematica si propone come percorso di evoluzione degli istinti (L'Adamo terrestre) in Animus (coscienza corporea), Spiritus (coscienza sensoriale) e Intellectus (coscienza creativa).

L'obiettivo della Iatromatematica è di "illuminare" la Mente intesa come "coscienza dell'anima". Ciò può avvenire attraverso la pratica dell'Alchimia (interfaccia tra corpo e anima), la conoscenza della Mitologia (interfaccia tra anima e coscienza) e lo studio dell'Astrologia (interfaccia tra mente e cervello). L’astrologia è una forma di linguaggio sintetico in grado di rappresentare attraverso simboli, segni e costellazioni geometriche, e quindi in forme astratte, il funzionamento della mente.

La moderna Neuroscienza conosce quasi completamente il funzionamento del cervello, ma ancora non è in grado di comprendere in termini scientifici cosa sia la mente, definita ancora oggi come un fenomeno chimico, elettrico e magnetico che avviene all’interno del cervello.

La tesi della Iatromatematica è che il linguaggio astrologico, fondato su precise corrispondenze simboliche tra microcosmo e macrocosmo, funzioni come interfaccia tra il cervello e la mente, una sorta di software in grado di rendere intelligente la macchina cerebrale. La scienza contemporanea ha elaborato varie teorie sulla mente: per i sostenitori del “funzionalismo computazionale” la mente svolge una funzione di software del cervello, mentre per altri la mente è incorporata, frutto di una selezione darwiniana (darwinismo neuronale) per cui ogni forma di cognizione è effetto di uno sviluppo neurobiologico del cervello. A queste ipotesi riduzionistiche della mente si oppongono gli antiriduzionisti che considerano la mente e il cervello con due entità separate, ma in qualche modo tra loro interagenti. Per gli antiriduzionisti il linguaggio assume un ruolo decisivo nel definire il rapporto tra cervello e mente, poiché attraverso il linguaggio discorsivo, fatto di parole, segni e simboli di cui comprendiamo il significato, è possibile stabilire molteplici connessioni fra le varie parti del cervello, per cui la mente si forma all’interno attraverso un fenomeno evolutivo che alcuni neuroscienziati definiscono “Mente incarnata”.

Questa seconda ipotesi, formulata dai neuroscienziati verso la fine del XX secolo, aderisce perfettamente alle teorie formulate dagli artisti e dai filosofi del rinascimento che studiavano e sperimentavano su stessi la forza del linguaggio logico (matematico e geometrico) e del linguaggio translogico (simboli, metafore, allegorie) di stabilire delle connessioni significative (l'Arte alchemica) tra l’universo della stelle e la terra, tra la luna e il mondo vegetale, tra il sole e il mondo animale, tra il movimento dei pianeti e la vita del corpo sulla terra.
Quando Michelangelo dipinse la nascita di Adamo celeste nella volta della Cappella Sistina e immagina Dio Padre in procinto di toccare l’indice di Adamo, la Iatromatematica era già considerata una scienza della mente. All’interno di una visione strettamente biologica e culturale della nascita del “primo uomo”, consapevole di se stesso nel tempo presente, Dio/cervello si colloca prima in una sfera che trascende la mente umana, ma diventa il Padre/cervello quando finalmente è in grado di comunicare con Adamo tramite le facoltà cognitive, creative e intuitive della mente incarnata, metafora di un primo stadio di coscienza della propria natura biologica e divina.

L’astrologia al pari della Kabbala, dell’I King e di tutte le forme di linguaggio simbolico che strutturano la Iatromatematica dei mandala tibetani, degli yantra buddhisti e dei chakra tantrici, funziona da interfaccia tra la il cervello e la mente, configurandosi quindi come un software in grado di costruire un dialogo tra Dio e l’uomo, tra il cervello e la mente in entrambe le direzioni, allo scopo di espandere quelle connessioni neuropsicologiche indispensabili alla formazione della Coscienza individuale (il cuore umano) e universale (il cuore sacro).

E' suggestiva l'ipotesi che Michelangelo abbia volutamente racchiuso la figura di Dio all'interno di una sagoma che risulta essere quasi identica alla configurazione del cervello umano, così come appare significativo l'indice del Padre (il nunero 2, Alchimia, interfaccia tra corpo e anima) che sfiora l'indice di Adamo (la decisione di "farsi anima, coscienza e mente incarnata"
http://www.equilibriarte.org/museohermetico/blog

Il libro di Marta Breuning descrive l'ottuplice sentiero di metamorfosi dell'anima immaginato da Durer. Ti spedisco il testo di post che ho scritto sul sito di equilibriarte.org.
Ritengoche la Genesi debba essere interpretata in chiave simbolica, ad esempio il massimo interprete è stato sicuramente il Beato Angelico. Nel blog ho scritto un post intitolato il campo artistico/spirituale che interpreta, in chiave moderna, la concezione della genesi sviluppata dall'alchimia cristiana.
Lascia perdere Sibaldi...faresti brutta figura a farne cenno nella tua "interessante" operazione artistica...fammi sapere.
Pietro

stefano abbiati ha detto...

Grazie per i vostri preziosi commenti. Caro Pietro Negri, il tuo blog è sempre pieno di spunti preziosi e...viene nel momento giusto!