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giovedì 22 maggio 2008

C'è un sapere che si apre e uno che si chiude.
Quello che si apre cambia il tuo nome quando stai di fronte alle cose, quello che si chiude cambia il nome alle cose quando ti stanno di fronte.

martedì 20 maggio 2008

Realizza

Quando si prende coscenza di qualcosa, un senso di liberazione e leggerezza pervade il corpo. Che un uomo voglia essere ricco, famoso, operaio o direttore, calzolaio o cantante pop, tutto accade con la presa dela consapevolezza.
La ricchezza che risiede tra le stelle, però, non nasce come quella degli uomini; non nasce nel ricatto e per il ricatto. Che tu sia una formica o un calabrone (almeno agli occhi della società), prendi consapevolezza della tua volontà. La consapevolezza smuove qualsiasi cosa: è la causa e l' effetto.
Sii la corrente consapevole che al mattino presto, puntuale, corica le stelle, non abbandona il fiume, sorregge le foglie sugli alberi e sempre, senza sosta, ora per ora, si conosce e si realizza. Se fosse dormiente, lascerebbe crollare le stelle dall' alto e si smarrirebbe.

lunedì 19 maggio 2008

Risultato

Sei il risultato del tuo pensare:
sei ciò che vuoi essere,
ma anche ciò che non vuoi essere.
La corrente non distingue se stessa e non si divide,
segue gli ordini del vento.

Sei il letto del fiume,
e la corrente,
e pure la spinta stessa della corrente;
sii il consapevole padrone.
Tutte le cose sono orfane gelate di consapevolezza.
Non dire ciò che vuoi essere ma sii ciò che vuoi dire.

Germi

Non puoi ignorare i tuoi desideri. Se lo fai, questi germinano in una battaglia devastante dentro le viscere.
Se il desiderio lo combatti, sarà un cancro per la mente e continuamente quello sobbalzerà dal profondo, magari all' improvviso, e sarà ostile alla tua vita.
Se deciderai di accompagnarlo, e di comprenderlo, esso ti sarà servitore fedele e cambierà anche nome pur di seguirti.

Lo sforzo

Lo sforzo vale molto di più di un risultato, ma uno sforzo troppo rumoroso non è un buon risultato.

domenica 4 maggio 2008

Gli altri fardelli.



Il rancore è una miseria sfogata addosso agli altri, nell' illusione di scaricare il nostro fardello su di essi. Tanto per essere ancora più miserabile, si sfoga sempre su quelli che riteniamo essere più deboli e sottoposti. Questi "altri" sembra vivano in un posto lontano, proprio come una discarica abusiva, invece finanche le loro viscere risuonano dentro le nostre, e il dolore degli altri è il dolore tuo e di tutti.
Se vivi con preoccupazione, vivi per la preoccupazione.

sabato 3 maggio 2008

Se pensi che vi siano dei responsabili nella tua vita, non hai preso coscienza di chi è il solo responsabile. Se pensi che ciò sia offensivo per chi è disperato, trovo offensivo per chi è disperato fare il disperato.
Non che il sangue racconti cose diverse dalla morale.