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martedì 28 ottobre 2008

Che ordine vi è mai in un filo spinato arrotolato al cuore?
Alla luce del fuoco, sotto la spazzola, i suoi capelli
si spiegavano in punte di fuoco,
splendevano in parole, per ricadere in una cupa calma.

"Ho i nervi a pezzi stasera. Sì, a pezzi, resta con me.
Parlami. Perchè non parli mai? Parla.
A cosa stai pensando? Pensando a cosa? A cosa?
Non lo so mai a cosa stai pensando. Pensa."

Penso che siamo nel vicolo dei topi
dove i morti hanno perso le ossa

"Cos'è quel rumore?"
Il vento sotto la porta.
"E ora cos'è quel rumore? Che sta facendo il vento?"
Niente ancora niente.
"E non sai
Niente? Non vedi niente? Non ricordi
Niente?"

Ricordo
Quelle sono le perle che furono i suoi occhi.
"Sei vivo, o no? Non hai niente
nella testa?

Ma
O O O O that Shakesperian Rag...
Così elegante
Così intelligente
"Che farò ora? Che farò?
"Uscirò fuori così come sono; camminerò per la strada
"Coi miei capelli sciolti, così. Cosa faremo domani?
"Cosa faremo mai?"
L' acqua calda alle dieci.
E se piove, un' automobile chiusa alle quattro.
E giocheremo una partita a scacchi,
premendoci gli occhi senza palpebre, in attesa che bussino alla porta
(...)

Thomas Stearns Eliot

venerdì 17 ottobre 2008

Sogno un umanesimo nuovo, con un' arte che si prenda cura dell' uomo, che sia profondamente terapeutica e coscientemente piacevole; che attraversi consapevolmente la sua contemporaneità senza nostalgie e malinconie, partendo da Fabro e Penone, per esempio, con la volontà di costruire ancora grandezza, stupore carnale, estasi, poichè ci crede.

giovedì 16 ottobre 2008

Tredici novembre.


La pianura è una lama conficcata, e poi un budello che gorgoglia d' acqua dal sottosuolo. Racconterò questa pianura, questa fine della mia pianura, che da ora inghiottirà le sue figure e i suoi madonni; un rutto, una bestemmia d' osteria, e ancora un canto di airone e un fauno disteso a mezz'aria.

Spire.

Ama profondamente e capisci le budella di chi non ti ama; avverti il piacere di rinnegare le tue credenze, di non dare i tuoi valori come assoluti e validi per tutti, non mettere nessuno alla prova. Quando si copre l' amore degli altri delle proprie aspettative, risulterà sempre diverso e deludente, poichè si costringe la vita alle proprie spiegazioni.

E' grande, la città.

Immaginati come la città, imbiancata e levigata, che poggia sul suo enorme ventre di terra. A volte arriva una tempesta a scoperchiarne i tetti e le case, fino a lasciare ferraglia rigurgitata. Poi il ventre di terra, che vive e non muore mai, si riscopre e vedi che la città è anche il suo sottosuolo. Per capire ciò dovrai amare assieme i vermi e gli aironi bianchi, e avvolgere tutto in un cerchio di braccia.

sabato 4 ottobre 2008

Come quando parti, scopri le terre desolate, le lande lasciate incoltivate, gli oceani che respirano, i laghi dolci e i mari salati, finchè avrai una mappa completa e dovrai spostarti di nuovo, il giorno dopo.