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lunedì 8 marzo 2010

Il peso.

Oggi ho sognato come si muore quando si è coscienti. E' una sensazione molto amara e sgradevole: si sente con una certa chiarezza lo sforzo del corpo di tenersi attaccato al cordone. Si è combattuti tra accettare la sorte, rincorrere un senso mentre non c'è tempo..L'ultima contraddizione che si affaccia alla vita. Poi mi sono svegliato; e quì sta un senso. Ci si accorge di questo sogno pesante, si avverte che si era un'altra cosa, completamente. Restano al mattino alcune tracce, e proprio la morte le sedimenta, le calcifica. E' così anche quando si muore a se stessi, internamente. C'è una transizione pesante, dura; si lascia qualcosa, o l' idea di qualcosa. Il sogno pesante, lungo l'asse del tempo, svanisce, e con esso tutto l' attaccamento ad esso. E' questa veste, l'attaccamento, a conferire il peso. Non si tratta di vivere con leggerezza o pesantezza: entrambi sono pesi specifici. Si tratta di correre coscientemente sul filo oscillante ed essere coscienti di sè, in sè, senza esservi immedesimati.

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