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lunedì 12 settembre 2011

Formula7

Ho messo quasi a punto la nuova produzione. Ciò che cerco da sempre è l' affrancamento dal sentimentalismo, il pasticcionismo travestito da oniricità. Tutt'altro. Oggi ci vuole chiarezza, limpidezza. E serve aggiungere un po' di distanza e di mistero, coltivare ciò che si guarda e non lasciare tutto al caso, soprattutto nello spettatore. Ha già tanto da fare, e si merita un momento, un istante, una vita intensa che magari parta dal quadro. Chi dichiara di non avere messaggi da veicolare, fugge da se stesso e dalle responsabilità possibili di un' opera d' arte. Piccola o grande che sia, è una responsabilità. All' uomo non piace darsi disciplina; preferirebbe cantare delle proprie casuali intuizioni senza scopo né senso. Della sua pigrizia, della sua vita inerte e addormentata. E farne bella mostra, naturalmente.
Adoro i lavori di Rudolf Stingel e di Trevor Paglen, e mi chiamano.
Lucidità, nettezza, mistero, intensità, semplicità, rigore, giusta distanza.
Mica si può gridare sempre nelle orecchie come tutti col proprio torbido dialetto di paese.

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