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martedì 1 gennaio 2008

Avanti e indrè

La mezzanotte del 24 Messa, la mattina del 25 pure, poi la notte di S. Silvestro e infine la mattina dell’ 1…Messa. Sempre che non vi sia stato qualcos’altro in mezzo tra il 26 e il 31, e poi si attacca con l’ Epifania. Un profluvio di spirito sotto il giogo pesantissimo di una rincorsa del Tempo, a quanto pare. Il senso del tempo non in modo “alto”, ma pedissequo, scolastico e schiavo del ticchettio dell’ orologio.
Non credo che una religione debba coltivare tanto l’ ossessione del tempo: invece di guarire dallo Ieri e dal Domani, non fa che rafforzare il sogno miseramente umano del tempo e allontare dal Sé come un razzo schizzato a tutta velocità. In altre parole: la paura di viversi. No?

1 commento:

ventodiprimavera ha detto...

Discorso che meriterebbe un blog...
Io non credo che così facilmente la religione cristiana cattolica permetta di raggiungere il Se (se lo intendiamo allo stesso modo).
Rispondere ai dogmi con rassegnazione non e' la risposta che un guerriero si riuscirà a dare.