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venerdì 22 gennaio 2010
È la tragedia dell’essere umano, che qualunque piccolo “io” abbia così potere di firmare assegni e cambiali e che sia in seguito l’uomo, ossia la totalità dell'individuo, che debba farvi fronte. Vite intere trascorrono così, per regolare dei debiti contratti da piccoli “io” accidentali. (G. I. Gurdjieff)
mercoledì 20 gennaio 2010
martedì 19 gennaio 2010
Popolari?
“non penso di avere talento. Penso solo di essere ricettivo”
Dal momento che, purtroppo o per fortuna, non si può prescindere dalla forma, non si può che partire da quella per capire l' irrazionale (o muovercisi dentro). Trovo piuttosto miserabili quelli che partono dall' interpretazione altrui della forma come dato reale; è ridicolo. Non può costituire un punto di partenza un punto di arrivo! Si contraddice da sè. Questa è semmai dipendenza dall' illustrazione, e non critica della realtà, visione. Quella è dipendenza dalla realtà! Partire da un dato già assunto e sguazzare in ciò che viene reputato con grande presunzione come oggettivo. Altrimenti uno accende la tivu e si guarda la pubblicità della pastasciutta.
“Beʹ, se per esempio pensa al grande autoritratto di Rembrandt di Aix‐en‐Provence, e se lo analizza vedrà che gli occhi praticamente non hanno orbite, che si tratta di un'immagine completamente anti‐illustrativa. Penso che il mistero del dato reale sia comunicato da unʹimmagine creata con segni irrazionali” F.Bacon
lunedì 18 gennaio 2010
giovedì 14 gennaio 2010
mercoledì 6 gennaio 2010
lunedì 4 gennaio 2010
La pittura contemporaneista rimette sulla scena, insomma rigurgita sul bavaglino, ciò che gli suggerisce internet, le cose, la televisione..il sistema di visione odierno senza la minima scalfittura.
Non è che uno debba stordirsi di libri, ma almeno farsi un paio di domande anzichè rifriggere nelle uova la pasta già masticata.
Non è che uno debba stordirsi di libri, ma almeno farsi un paio di domande anzichè rifriggere nelle uova la pasta già masticata.
sabato 2 gennaio 2010
Ipermimesi
"Il costruttore di mondi virtuali è pertanto un custode e un esploratore delle profondità archeopsichiche. Il mondo "panfotonico" è il limite della temporalità e della misura. [...]La struttura di questo spazio panfotonico non è una sfera che si espande. Essa è paragonabile a un' ipersfera, della quale percepiamo di volta in volta soltanto singole proiezioni. Quando si raggiunge il imite dello spazio non si esce dalo spazio, ma appunto si incontra il limite della proiezione; oltre il quale, tutt'al più si accede un'altra partizione delle infinite proiezioni dell' Ipersfera.
Nell' ipersfera decadono le comuni pratiche che regolano la costruzione di un oggetto esteticamente ben formato. Così, per esempio, alla mimesi si sostituisce l' Ipermimesi, la quale non è soltanto la risposta coordinata a una capacità ricettiva (visiva e non solo) ma è al contrario una funzione attiva, esplorativa. E' la capacità di coordinare tra loro tutte queste sensazioni in un'unità dell' appercezione sul piano delle dimensioni superiori alla quarta".
Da "La Razza stellare", di R.Notte, Ed. Seam
Nell' ipersfera decadono le comuni pratiche che regolano la costruzione di un oggetto esteticamente ben formato. Così, per esempio, alla mimesi si sostituisce l' Ipermimesi, la quale non è soltanto la risposta coordinata a una capacità ricettiva (visiva e non solo) ma è al contrario una funzione attiva, esplorativa. E' la capacità di coordinare tra loro tutte queste sensazioni in un'unità dell' appercezione sul piano delle dimensioni superiori alla quarta".
Da "La Razza stellare", di R.Notte, Ed. Seam
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