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venerdì 28 gennaio 2011

L' uomo è inserito in una galera percettiva che la coscienza attraversa con fatica. Non vi è in questa galera necessariamente un compito assegnato a tutti; alcuni possono vivere questa galera essendone ignari, altri sbagliano tragitto o inciampano, e così via. Come un insetto di terra che non conosce luce, striscia compiaciuto pensando che il fango e la terra siano il suo habitat. Vive ogni osa, ma non si accorge di nulla; accende i fornelli per un caffè, ma si dimentica dopo qualche secondo ed entra nel consueto sonno. Quante volte non ci si ricorda di aver chiuso una porta, spento una luce, e così via.
Cose, cose, cose.
Scappano, scappano, scappano.





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