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mercoledì 18 giugno 2008

Caino e Abele.

Nel Vangelo di Tommaso, quello definito per “iniziati” (“eretico” da tanti altri), è scritto: “Quando di due farete uno e renderete l’ interno identico all’ esterno e l’ esterno identico all’ interno e l’ alto identico al basso, e farete una cosa sola del maschio e della femmina, di modo che il maschio non sia maschio e la femmina non sia femmina, quando farete occhi al posto di un occhio, una mano al posto di una mano, un piede al posto di un piede, un’ immagine al posto di un’ immagine, allora entrerete [nel Regno]”.

Gli Etruschi amavano decorare le pareti con dei motivi a scacchiera; per loro la vita era, appunto, una scacchiera di alternanza di elementi contrapposti dentro un ordine cosmico divino, dualistico, un vero reticolo su cui costruire il senso delle cose.

Questa è una visione più “complessiva”, ma anche più distaccata. Sembrerebbe che la dualità sia qualcosa di cui prendere semplicemente coscienza, e inserita in una ottica a largo raggio; anzi la scacchiera potrebbe, in fondo, proseguire all’ infinito senza che vi sia in fondo la necessità di terminarla, con una nota quasi di fatalismo. Nella visione del vangelo apocrifo si tende più a cercare di equilibrare gli elementi, con uno sforzo spiritualmente attivo a fondere due parti in una. Anzi si spinge affinchè si lascino emergere dal profondo tutti gli elementi costitutivi di un individuo; si ricorderà infatti l’ espressione:”sarà portato alla luce tutto ciò che viene tenuto nascosto”. Così come penso alla frase: “e i due faranno del corpo una cosa sola e lasceranno la casa del padre e della madre”, che ha lo stesso medesimo senso se letto in questa chiave. Una ricerca spregiudicata di sincerità direi “intestina”, che ricorda da vicino certe pratiche di “rebirthing”. Trovo bellissimo come, in realtà, la mistica che emerge da questo Vangelo (e dagli apocrifi in generale, bisogna dirlo) sia volta a non considerarsi separati dal cielo, ma a realizzare il cielo sulla terra. Sei immerso nella terra; non dimenticarlo, non scappare, non fingere di essere altro da te. Realizza piuttosto una completezza interiore, equilibra tutto te stesso, fondi il sé inferiore con il Sé Superiore , che deve emergere da questa voragine.

Tornando agli Etruschi, i rituali sacri ed esoterici pare avvenissero tramite sacerdoti preposti che con una mano posta sul capo chiudevano il contatto con il cielo (rappresentato dalla parte superiore del cranio), e con l’ altra si sintonizzavano con le energie emanate, secondo il loro punto di vista, dal terreno, dal basso.

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