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mercoledì 4 giugno 2008

Professionisti del cuore d' oro.

Questo disegno è un esercizio di dolore. Se ti ripugna, ti infastidisce, non capisci il tuo dolore. Se sei capace di soffermarti, pensando di andare oltre la protezione che eserciti su di te, vedrai fino in fondo che, col passare dei secondi, si trasforma in una immagine di estasi. Il dolore a un certo punto si spacca, si apre. C’è un livello che il pianto umano apre e squarcia, trasforma la soglia. Nel dramma umano, il dolore sappiamo quanto abbia un ruolo fondamentale per la conoscenza delle cose.
C’è chi vive singhiozzando, chi piangendo, infine chi pensa di esportare il proprio benessere lontano, molto lontano da sé. In un posto molto lontano dal cuore, sciorina la propria lezione di vita in posti lontanissimi, dove non vi sono persone troppo simili a sé. Il dolore umano non trasloca: non è che sia maggiore da una parte e minore da un’ altra; troppo difficile calcolare le sue forme, i suoi modi di manifestarsi. Ma quando serpeggia vicino, troppo vicino per essere guardato negli occhi, allora è meglio partire, è meglio andare alla missione, più lontano possibile da casa, dalle abitudini, dai familiari. Urla troppo, il dolore, a casa propria; meglio farsi professionisti del sollievo.

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